Rome University, La Sapienza Chemistry Department Rome, Italy, Europe |
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Corso di Laurea in Scienze Applicate ai Beni Culturali ed alla Diagnostica per la loro Conservazione |
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Un cenno alla esercitazione n. 3 dell'Insegnamento di Laboratorio di Chimica del Restauro e della Conservazione nel Corso di Laurea in Scienze Applicate ai Beni Culturali ed alla Diagnostica per la loro Conservazione.
L'esercitazione simula la misura (possibilmente non distruttiva) di vari parametri di monete fuoricorso e/o antiche, utilizzando monete usate e non piu' in corso legale per poi tentarne una descrizione con l'analisi multivariata.
Vediamo una ad una tutte queste misure con le problematiche associate.
La prima cosa da fare e' classificare, individuare, nominare gli oggetti. Nel nostro caso, le monete, sarebbe meglio nominarle con qualche indice che ricordi la coniazione (l'anno, il periodo, il governo, ecc.). Nel nostro caso le monete "moderne" hanno inciso l'anno domini di conio e questo puo' essere una parte del nome, per il resto si puo' usare un numero casuale.
Un esempio di numerazione puo' essere 57;005 seguita da 73;031 ed anche da 79;102 terminando con 97;031. Tutti nomi da 6 caratteri in cui i primi due forniscono l'anno di conio.
Ora gli oggetti vanno etichettati, nel caso delle monete posti in opportuni contenitori, singoli, ed il tutto va descritto nel quaderno di campionamento. Su questo quaderno andra' descritto anche il problema della moneta 03;007 che e' la settima del 1903 e non del 2003. Il nome deve essere univoco e se non e' esplicativo va cambiato.
problematiche inerenti le nuove misure su oggetti gia' catalogatiNella vita professionale di un laureato in questa disciplina spesso capitera' di dover ripetere misure su oggetti gia' catalogati, studiati, classificati in precedenza. Uno dei problemi e' di tipo etico-comportamentale: come confrontare le nuove misure con i valori gia' disponibili?
Non esiste una risposta univoca, bisogna tener conto degli strumenti utilizzati per le prime misure, degli operatori che hanno utilizzato detti strumenti, degli errori relativi ed assoluti, della conoscenza dell'oggetto sotto misura allora ed oggi.
Di certo non si devono per forza ritenere superiori le nostre misure anche perche' l'oggetto nel tempo puo' essersi modificato. Sarebbe auspicabile uno studio attento di tutte le condizioni di misura passate, di un'analisi chemiometrica dei dati gia' presenti per evidenziare lacune, problemi, singolarita', proprieta', buoni risultati, prima di impostare il nostro piano di campionamento e misura.
Che non sia una misura facile gli studenti lo hanno gia' sperimentato con una precedente esercitazione sul campionamento. Nel caso di una moneta antica si cerchera' di misurare il diametro massimo. Nel nostro caso potra' invece misurare un diametro in un punto facilmente ripetibile.
La misura deve essere eseguita con uno strumento abbastanza sensibile da mostrare le differenze ma non cosi' sensibile da dover combattere con il rumore strumentale.
Lo spessore di una moneta antica e' soggetto all'usura del tempo e percio' anche la sua misura deve tener conto di questo problema. Lo spessore puo' essere facilmente misurato con lo stesso strumento usato per il diametro.
Data una moneta qualsiasi vi sono almeno tre punti di misura, lo spessore massimo (1 in figura), lo spessore minimo (2 in figura), lo spessore in un punto definito (3 in figura). Per la misura di tutti i punti 1, 2 e 3 pero' forse necessita un apposito strumento. Nel nostro caso scegliamo il caso 3.
Una moneta antica da misurare |
Come per il diametro anche per lo spessore discuteremo a lezione altre problematiche associate allo stato di conservazione. La scelta dello stesso strumento pero' aiuta ad ottenere ad ottenere lo stesso numero di cifre significative.
Questa e' una misura facile, o almeno sembra. Nel nostro esperimento vogliamo leggere le differenze fra monete ancora in circolazione dobbiamo, di conseguenza, utilizzare una bilancia analitica con la giusta risoluzione per evidenziare le differenze.
La stessa moneta con diversa illuminazione |
A proposito di questa moneta antica (romana, greca, pontificia, carolingia, ecc.) per chi la riconosce e porta un riferimento faremo una domanda a piacere all'esame.
Vi sono molti metodi per "misurare" la densita' di un oggetto. La definizione di densita' e' Massa/Volume ma ormai sapete che misurare queste grandezze fondamentali puo' essere davvero difficile se si vuole accuratezza, pertinenza, rappresentativita', riproducibilita'.
Fra le due variabili analizziamo prima i problemi connessi con la misura del volume, vi sono "molti volumi" dato un corpo solido. Per una persona comune il volume e' una misura semplice ma per un Laureato in Diagnostica Applicata .... tutti gli aspetti devono essere tenuti in considerazione.
La misura del volume di un solido oltre ad essere complessa per la forma stessa del solido lo anche per le definizioni sui possibili volumi (parliamo di solidi indeformabili, una moneta, un parte di anfora, una scheggia di marmo, un frammento di lancia):
Come al solito a lezione qualche esempio sulla misura dei volumi qui sopra esposti. Ora che sappiamo che sono possibili misure di volume anche molto diverse fra loro in funzione del tipo di materiale, solido, che vogliamo misurare passiamo alla misura della massa.
Cominciamo subito con ricordare un concetto che si apprende subito sui banchi di scuola, di solito non misuriamo la massa di un oggetto (in g) ma il suo peso (in newton) che e' funzione della posizione dell'oggetto nel sistema di riferimento (terra, luna, Everest, spiaggia del Mar Morto), cioe' della forza di attrazione gravitazionale (anche negativa).
Per scelta massa unitaria e forza peso unitaria si equivalgono al livello del mare ed addirittura questa uguaglianza e fissata per legge in vari Stati definendo un valore della forza di gravita'
Stessa massa pesi erroneamente diversi |
Ed ora entra in campo Archimede, non una ma due volte nelle misura della densita'. Cominciamo dal galleggiamento, secondo il siracusano un corpo immerso in un fluido e' sottoposto ad una forza opposta alla forza peso e pari al peso del volume di liquido occupato dal corpo.
Nel disegno precedente l'oggetto e' lo stesso, la molla che annulla la forza peso e' la stessa, in due casi nella cupola di vetro e' stato fatto il vuoto, in due casi il corpo e' immerso in un liquido di elevata purezza e di densita' nota.
Il caso b e' quello che ci fornisce il valore giusto, nel caso a il liquido di cui parla Archimede e' l'aria percio' il peso risulta minore.
Nel caso c l'oggetto e' immerso in un liquido noto (ma anche in aria) e questo ci permettera' di conoscere il volume che sara' pari alla diminuzione di peso. Nel caso d invece il sistema e' sotto vuoto e dovrebbe essere annullata la spinta prodotta dall'aria, pero' un po' difficile da realizzare.
In laboratorio per le nostre misure utilizzeremo il modello a per la determinazione del peso dell'oggetto con una bilancia analitica ad 1 piatto con l'opportuna risoluzione per "vedere" le differenze fra gli oggetti. Utilizzeremo invece il modello c per leggere la diminuzione di peso dovuta al galleggiamento di Archimede e proprio la differenza di peso (tenendo conto delle densita' del liquido) ci fornisce il volume immerso. Necessitano le correzioni per la spinta dell'aria che invece non sarebbero necessarie negli altri due casi.
Il metodo della corona d'oro di Nimium Hiero |
Un'altra misura del volume e' dovuta sempre ad Archimede (Marcus Vitruvii Pollionis, De Architectura, Liber Nonus) per risolvere un dubbio del suo mentore Nimium Hiero di Siracusa che voleva conoscere la densita' di una corona d'oro forse contraffatta con parti di argento e rame dall'orafo. Curiosamente dopo piu' di 2000 anni noi utilizziamo la densita' come una variabile predittiva in questa lezione sulla chemiometria applicata ai Beni Culturali.
Effettivamente quanto riportato oggi da moltissimi siti internet non e' plausibile vista la piccolissima differenza di volume (qualche ml) difficile da misurare anche oggi, pero' l'esperimento viene spiegato invece bene da un altro grande scienziato, Galileo mediante l'uso di una leva (anche questa nota ad Archimede!) leggendo cosi' qualche grammo di differenza molto piu' plausibile per allora.
Nella figura precedente viene utilizzato un recipiente di vetro da noi appositamente costruito con una sifone di scarico che finisce in un becker per la raccolta.
Nel caso 2 il recipiente viene riempito di liquido noto e purissimo con delicatezza ed il becker di raccolta e' posto su di una bilancia tecnica o analitica, il tutto su di un piano antivibrante. Si aggiunge liquido goccia a goccia fino a provocare un traboccamento e poi si azzera la bilancia, tara=0.
Ora si passa all'immersione dell'oggetto, caso 3 (ottenuta con un sistema lento e motorizzato per non provocare onde sulla superficie del liquido) e si pesa la quantita' di liquido fuoriuscita che sara' pari al volume dell'oggetto conoscendo la densita' del liquido. Non bisogna attendersi una misura molto accurata e consigliamo vivamente almeno 5 prove per ogni oggetto.
Nel Sistema Internazionale (S.I.) l'unita' di misura della densita' e' il kg/m3 pero' spesso per oggetti compatti si usa un multiplo il g/cm3 con la seguente relazione.
1 g/cm3 = 1000 kg/m3
Ora questa pagina e' gia' troppo lunga per discutere tutti i casi, le complicazioni, le soluzioni, gli aspetti della misura della densita' con il metodo c visto in precedenza si consiglia di leggere questi tre riferimenti:
Per la misura della densita' delle nostre monete avremo bisogno di:
Le formule corrette da utilizzare per i calcoli del volume e della densita' |
Ci sono almeno tre effetti della temperatura nella misura della densita'. Il primo e' la dilatazione termica dell'oggetto (o del liquido) sotto misura, con varie temperature di 5 in 5 gradi si puo' calcolare anche il coefficiente. Aumentando la temperatura il volume aumenta e la densita'; diminuisce (salvo qualche materiale composito).
Il secondo e' la variazione della densita' del liquido utilizzato per la misura, in questo caso esistono delle tabelle di conversione di cui abbiamo prodotto due file, uno per l'acqua distillata ultrapura non degassata (in formato .123 oppure .WK3) ed un'altro per l'etanolo puro per analisi non degassato (in formato .123 oppure .WK3).
Il terzo e' l'effetto della temperatura sull'aria percio' sia sul peso in aria sia sui liquidi utilizzati. Anche qui potete utilizzare il file con la tabella per l'aria, alla pressione di 101.325 KPa e umidita' relativa del 70% (in formato .123 oppure .WK3).
Per facilitare i calcoli abbiamo prodotto un file in cui la prima pagina e' da riempire con i dati rilevati e le altre svolgono i calcoli in automatico. Ricordate che per non danneggiare le formule e' meglio inserire o aggiungere righe sull'oggetto n. 2. Sono disponibili due formati, quello nativo in Lotus 123 ed una conversione in Excel 97 ambedue di circa 250 KBytes.
Gli studenti hanno prodotto un file con i risultati ottenuti dalla misura di 30 monete. Detto file e' mal scritto e sbagliato. A lezione abbiamo visto come scriverne una versione migliore che sara' descrittiva anche fra un anno o due e con la colonna "E" giusta e le colonne "F" e "G" numeriche. Sempre a lezione abbiamo poi scoperto un altro errore che per fortuna e' stato possibile correggere (solo perche' avevano pedissequamente seguito le lezioni sul campionamento).
Tutti i risultati sono stati cosi' riportati nel file Lotus visto una o due righe prima che ci permette una prima rappresentazione grafica, il file e' il seguente e ha subito presentato un'altro problema.
grafico spessore verso peso, sembra normale | grafico spessore verso densita', ecco due problemi |
Nel grafico di sinistra tutto sembra normale, aumenta lo spessore ed aumenta il peso. Si nota l'andamento ma senza outlier. Invece nel grafico di destra sull'asse Y e' riportata una variabile che e' un valore calcolato, non diretto, praticamente un rapporto fra due variabili misurabili. Forse proprio per questo sono emersi due forti outlier.
Andando a cercare i valori troviamo le monete 95-a et 95-b. Strano che le uniche due monete del 1995 siano gli estremi della distribuzione. Sarebbe meglio ripetere la misura, prima pero' andiamo a rileggere il quaderno di laboratorio (note di lavoro, quaderno di scavo, schede di indagine, quaderno di campionamento, chiamatelo come volete ma riempitelo con cura).
Troviamo subito l'errore, sul quaderno i due pesi di Archimede sono invertiti per le due monete, cioe' chi ha digitato il file ha commesso un errore. Un errore simile era stato ipotizzato nella gara dei balestrieri.
grafico spessore verso densita', corretto ma .... | grafico spessore verso densita', - 1 outlier |
Dopo aver corretto la tabella il grafico di sinistra mostra ora un outlier vero. E' la moneta 98-a che questa volta deve essere davvero misurata prima di definirla un outlier. Poi dopo la nuova misura se si ripresenta l'outlier sara' il caso di indagare sulla moneta, sulla composizione, sulla provenienza, ecc. . Rimuovendo per ora questa moneta si ottiene il grafico di destra che finalmente mostra l'andamento.
Per gli studenti, ora che avete la matrice dei dati ed il modo per correggerla potete provare a disegnare vari grafici di rappresentazione var-var.
L'esercitazione ci permette di chiarire questi concetti. Spesso vengono usati a sproposito da non esperti solo per giustificare la bonta' di una procedura. Usiamo proprio questo set di misure sulle monete per dare qualche definizione, che abbiamo approfondito a lezione.
analisi al microscopio, distacco di colore da Madonna lignea dicasi: invasiva, non distruttiva |
Invece di copiare qui le definizioni ecco il link alla opportuna slide. Ricordatevi di usare Back del vostro browser per tornare qui.
* Bisogna ringraziare il perfetto e puntuale servizio di assistenza della Gibertini che nei primi mesi di vita ha completamente sostituito un E50S che non si accendeva piu' (di certo un piccolo guasto all'alimentazione) ma non crediamo che molte ditte vi fornirebbero una seconda bilancia nuova e con certificato di taratura.
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Dr. G. Visco appointed professor for chemometrics & .... |
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